
Il final table del Main Event WSOP, le WSOP azzurre, Fedor Holz scatenato
Stabilito il final table del Main Event WSOP 2017. Come sono andati i mondiali di poker per i giocatori azzurri. Intanto Fedor Holz continua a vincere ovunque.
WSOP 2017 Main Event: ecco il final table
Stasera (domani mattina ora italiana) si giocherà il tavolo finale del Main Event WSOP 2017. Sono infatti rimasti soltanto in 9 a contendersi il titolo di campione del mondo di poker, e soprattutto gli oltre 8,1 milioni di dollari in palio per il vincitore.
Scott Blumstein e John Hesp hanno insieme quasi la metà delle chip in gioco: 97,2 milioni il primo, 85,7 il secondo. Staccatissimo il pur forte francese Benjamin Pollak, 3° con 35,1 milioni di pezzi.
Da segnalare anche il 4° posto di Bryan Piccioli e due cavalli di ritorno: Antoine Saout e Ben Lamb. Il primo era arrivato tra i finalisti anche nel 2009, mentre il secondo si era giocato il braccialetto più ambito nel 2011.
Ecco la composizione del tavolo finale del Main Event WSOP 2017:
1- Scott Blumstein 97.250.000
2- John Hesp 85.700.000
3- Benjamin Pollak 35.175.000
4- Bryan Piccioli 33.800.000
5- Dan Ott 26.475.000
6- Damian Salas 22.175.000
7- Antoine Saout 21.750.000
8- Jack Sinclair 20.200.000
9- Ben Lamb 18.050.000
E questo il payout che attende i finalisti:
1- $8.150.000
2- $4.700.000
3- $3.500.000
4- $2.600.000
5- $2.000.000
6- $1.675.000
7- $1.425.000
8- $1.200.000
9- $1.000.000
WSOP 2017: come sono andati gli italiani?
Oltre un centinaio di piazzamenti a premio, 5 tavoli finali e quasi 3 milioni di dollari incassati. Le WSOP 2017 non sembrano essere andate così male per i colori azzurri, ma se togliamo dall’equazione due soli giocatori – Dario Sammartino e Max Pescatori – il risultato in realtà è molto meno incoraggiante.
Dei 2.914.892 dollari vinti dagli azzurri quest’anno, oltre 1,6 derivano soltanto dal 3° posto del Mad Genius nell’High Roller for One Drop. In tutto, Sammartino alle WSOP 2017 ha vinto oltre 2,1 milioni di dollari, praticamente il 66% del totale degli italiani.
Se a questi ci aggiungiamo i 205.773 dollari vinti dal Pirata Italiano (con 3 final table e 7 itm complessivi), arriviamo a più di 2,3 milioni di dollari incassati soltanto da due giocatori, con poco meno di 600.000 sparsi tra tutti gli altri player azzurri.
Non proprio un bilancio esaltante, considerati i 74 tornei in programma, vero?
Fedor Holz fa suo pure il Triton 6-Max
Mentre dall’altra parte del mondo veniva stabilito il final table del Main Event WSOP 2017, in Montenegro Fedor Holz si portava a casa l’ennesimo titolo di una carriera fin qui straordinaria. E meno male che il tedesco in teoria si sarebbe ritirato dal poker…
Holz ha incassato altri 444.000 dollari e rotti conquistando il 6-Max da 32.000 dollari delle Triton Super Series, superando la concorrenza di 41 entry, tra cui anche Sam Trickett e Daniel Cates, e arrivando così a oltre 23,5 milioni di dollari vinti in carriera.
Così il final table del torneo:
1- Fedor Holz $444.893
2- Su Hao $284.192
3- Predrag Lekovic $179.160
4- Alan Sass $123.537
5- Gabe Patgorski $86.501
6- Richard Yong $67.920
7- Xuan Tan $49.466
Niccolò Ceccarelli tra poker e Hearthstone
Recentemente si è svolto il Dreamhack Valencia, fiera del videogioco e dell’esport che, tra i tanti tornei in programma, ha visto disputarsi anche l’Hearthstone Grand Prix Main Event, evento assolutamente gratuito ma con un montepremi di 25.000 dollari.
Tra i partecipanti anche Niccolò ‘ChallengerGX’ Ceccarelli, noto grinder dell’online italiano, folgorato sulla via di Hearthstone l’anno scorso e alla sua prima vera esperienza in un torneo internazionale di questo tipo.
“Poker e Hearthstone sono molto simili”, ha dichiarato Niccolò, che per un soffio non si è qualificato alla Top 16 del Main Event. “Non si giudica da una giocata o da un torneo, ma sul lungo periodo. Bisogna sempre fare la scelta che abbia il valore atteso più alto”.
Quest’anno non è andata bene a ‘ChallengerGX’, pokeristicamente parlando, e chissà che il romagnolo non decida di dedicare un po’ di tempo in più ad Hearthstone e un po’ di meno al Texas Hold’em…
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