Se hai già letto la nostra introduzione al Texas Hold’em, hai già una buona base di partenza per iniziare a giocare anche a Omaha.
Tutte le regole di base per le puntate, la conoscenza del valore delle mani, gli showdown e l’ordine di gioco sono esattamente uguali rispetto al Texas Hold’em.
Ci sono tuttavia alcune varianti dell’Omaha Poker, come l’Omaha Hi-Lo Split 8 or Better, perciò ci concentreremo soprattutto sul Pot Limit Omaha, una specialità assai gradita ad un numero sempre crescente di giocatori.
Le basi del Pot Limit Omaha
Ci sono quattro differenze fondamentali tra PLO e Hold’em:
1) Nel PLO avrai quattro carte in mano anzichè due
2) Dovrai usare solamente DUE CARTE tra quelle personali per comporre la tua mano definitiva (e quindi dovrai usare solo TRE CARTE tra quelle del board)
3) L’Omaha si gioca sempre fixed-limit, quindi sarà impossibile andare all-in in tutte le mani
4) Vedrai un numero maggiori di mani fortissime, soprattutto perchè avrai più carte in mano.
Se ricorderai queste quattro norme basilari del gioco, avrai una grande chance di diventare un ottimo conoscitore, nonchè buon giocatore di Pot Limit Omaha.
Consigli speciali per i novizi dell’Omaha
Le mani di partenza dell’Omaha consistono nell’avere il doppio delle carte rispetto all’Hold’em. Quindi dovrai realizzare il fatto che non avrai a disposizione il doppio delle mani possibili, ben 6 volte tanto!
Ad esempio, una mano come AKJT sarà la combinazione di sei combinazioni di due carte abbastanza recenti: AK, AJ, AT, KJ, KT e JT.
Ecco perchè, nell’Omaha, in media le mani che vanno allo showdown sono migliori rispetto al Texas Hold’em. Ad esempio, quando tre carte dello stesso seme sono sul board, ci sono grandi probabilità che almeno un colore venga chiuso.
A questo si aggiunga la necessità di saper scegliere per bene le mani con cui giocare. È preferibile che tutte e quattro le carte siano connesse in qualche modo. Ad esempio 8766 (magari con due coppie di carte suited) è migliore rispetto ad AK83.
Fai attenzione sempre al fatto di dover scegliere solo due carte. Ciò vuol dire che se sul board sono presenti quattro carte di picche, e tu ne hai una sola di picche, non avrai completato il colore.
Il gioco preflop nel PLO è molto più importante rispetto all’Hold’em, sia per la natura dei rilanci che per la vasta gamma di mani di partenza possibili.
Tieni sotto controllo il tuo gioco e usa la posizione per trarre vantaggio sugli avversari, così potrai avere grandi chances di vincere un buon numero di mani nel PLO, soprattutto al cash game.
Ecco perchè, così come nel Texas Hold’em, dovrai ridurre al massimo il tuo range di apertura quando ti trovi in early position rispetto al resto del tavolo.
Il PLO è, in soldoni, un Texas Hold’em in cui ricevi quattro carte anzichè due. I turni di puntata e il valore delle mani sono esattamente gli stessi in entrambi i casi.
Lo possiamo interpretare come una versione dell’Hold’em in cui c’è più azione, quindi se stai cercando una nuova variante a cui giocare, il PLO è quella giusta.
Pot Limit Omaha – Una buona mano di partenza
Ecco un altro aspetto in cui il PLO è chiaramente diverso rispetto al Texas Hold’em.
Andiamo a dare subito una nozione fondamentale: avere quattro assi in mano non è mai produttivo. Se non altro perchè si tratta di una mano che non può essere migliorata.
Come già detto, il Pot Limit Omaha è una variante in cui vengono giocati soprattutto tanti progetti. La miglior mano in assoluto è AAKK con due coppie di carte suited, in quanto comprende le due coppie più forti del poker e la possibilità di chiudere colore nuts.
Purtroppo, in questo caso le possibilità di chiudere un draw non sono così alte. Si tratta di una mano fortissima, così come lo è anche AAJT. Bisogna sempre pensare al valore potenziale di una mano, non solo a quello presente in prima istanza.
Andiamo a dare un’occhiata alle dieci migliori mani del PLO, ricordandoci sempre che questo ordine non è così rigido come nel caso dell’Hold’em:
- A-A-K-K
- A-A-J-T
- A-A-Q-Q
- A-A-J-J
- A-A-T-T
- A-A-9-9
- A-A-x-x
- J-T-9-8
- K-K-Q-Q
- K-K-J-J
L’importanza dei progetti
Mentre il Texas Hold’em si divide tra fixed-limit, pot-limit e soprattutto no-limit, l’Omaha non presenta quest’ultima variante.
Questo accade per dare ulteriore valore ai progetti. Potrebbe sembrare una buona strategia quella di andare spesso all-in pre-flop, ma renderebbe il gioco davvero stagnante e povero.
Invece, l’Omaha viene giocato soprattutto in modalità fixed-limit e pot-limit, ed è molto importante sapere che tu sia pronto a giocare in entrambe le situazioni nel migliore dei modi.
Progetti vs Mani Forti nel Fixed-Limit Omaha
Nel Limit Omaha, è quasi sempre corretto puntare quando hai un progetto nuts, di scala o di colore. I piatti solitamente diventano più grandi con l’aumentare delle puntate e dei call, pertanto chiudere un progetto aiuterà a vincere piatti importanti.
Al contrario, rappresenta una mossa poco felice quella di puntare quando hai una mano già fatta, e quindi difficilmente migliorabile. Ad esempio, poniamo il caso che tu giochi con 33TT e il flop sia 3AA.
Probabilmente la tua sarà la mano migliore. Tuttavia, i due assi rimasti potrebbero essere già in giro, e difficilmente chi lo ha in mano folderà di fronte ad una tua puntata.
Ciò vuol dire che qualunque carta cascherà tra turn e river potrebbe essere parimenti in mano al tuo avversario che ha l’asso, e che quindi passerebbe in vantaggio.
Ovviamente è tutt’altro che consigliato puntare la prima volta, arrendersi di fronte al call dell’avversario e poi foldare in caso di bet da fronteggiare.
Progetti vs Mani Forti nel Pot-Limit Omaha
Nel Pot Limit la situazione è molto diversa. Considerando la stessa mano di prima, effettuando una puntata pari all’entità del piatto potresti ridurre e non di poco il field presente nel colpo.
Se un giocatore che ha un asso decide di puntare e tu fai raise per l’entità del piatto, oppure se sei tu a puntare e riceverai un call, l’avversario potrebbe credere che tu abbia A3 (difficile visto che tu hai due 3, ma non impossibile) e quindi potrebbe foldare.
In alternativa, qualora dovesse arrivare una puntata e soprattutto un rilancio prima che sia tu a parlare, l’opzione del fold può essere valida, visto che entrambi gli assi potrebbero essere già fuori a questo punto.
Il Pot Limit Omaha è un gioco complicato, che per i giocatori inesperti può diventare molto costoso. Inizia dunque a giocare dai livelli più bassi, in modo da essere sempre più a tuo agio con la struttura e con le sfumature del gioco.
La posizione nel Pot Limit Omaha
Nel Pot Limit Omaha, la posizione è cruciale. Probabilmente molto di più rispetto al No Limit Texas Hold’em.
Nel No Limit Texas Hold’em, un giocatore in posizione ottiene molte informazioni sui giocatori che lo precedono. Nel Pot Limit Omaha, invece, un giocatore in posizione non ottiene informazioni, ma ha diverse opzioni.
Questo avviene perchè se un giocatore in early position decide di rilanciare, un altro può fare call senza spendere troppe chip. Chi si trova in late position può anche optare per il re-raise, magari di un’entità che sia proibitiva per il giocatore che ha aperto il rilancio, visto che a quel punto il piatto ha raddoppiato la propria grandezza.
Per questo motivo, è sempre meglio andare all-in oppure tentare comunque di calcare la mano, quando ci si trova in early position con una mano molto forte. Può farlo andando in check-raise oppure in re-raise su un altro giocatore in early position.
La posizione nel Fixed Limit Omaha
Le conseguenze nel Fixed Limit Omaha in merito alla posizione non sono così clamorose come nel Pot Limit Omaha, ma sono comunque importanti. Se nell’Omaha troviamo un board pericoloso, è a dir poco avventato cercare di avventurarsi in un piatto che nasconde delle minacce.
In ogni caso, vista la forte possibilità di consentire agli avversari di ottenere un progetto, sarà comunque più difficile rispetto all’hold’em trovarsi di fronte a un progetto forte. Perciò, quando è possibile è sempre meglio provare a portare a casa il piatto già al flop.
La posizione nell’Omaha Hi-Lo
Così come nelle altre specialità, anche nell’Omaha Hi-Lo la posizione può portare vantaggi. Se ad esempio hai una mano che gioca meglio con il punteggio basso, sei maggiormente indotto a giocare nel caso in cui si siano verificati diversi limp.
Una mano con tanti giocatori coinvolti renderà il piatto più invitante. Se invece ti ritroverai a giocare in early position e ci saranno tanti fold dopo di te, ti ritroverai a giocare per poche chip: una situazione poco profittevole.
La strategia nell’Omaha non è la strategia dell’Hold’em
Gli specialisti del Texas Hold’em potrebbero iniziare a giocare a Omaha quando saranno un po’ stanchi del loro gioco preferito, e vorranno dunque impararne un altro.
Visto che entrambi sono giochi che puntano molto sul board, potrebbe dunque sembrare che adottare la stessa strategia per Hold’em e Omaha dia dei vantaggi.
In realtà, giocare a Omaha adottando la strategia dell’Hold’em è una mossa disastrosa. Ecco allora una serie di consigli da seguire nel caso in cui passaste all’Omaha direttamente dal Texas Hold’em.
La sopravvalutazione degli assi
Quando i giocatori iniziano il passaggio dal Texas Hold’em all’Omaha, uno dei primi errori che commettono è quello di dare troppo valore a determinate mani, in particolare alla coppia di assi.
Ad esempio, nel Texas Hold’em la coppia di assi ha il 77% di chances di vincere contro 8-7 suited. Nel Pot Limit Omaha, invece, avere A-A-K-K con due coppie di carte suited garantirà il 59% di battere 7-8-9-10 tutte suited.
Anche le mani più forti non hanno nell’Omaha la stessa forza rispetto all’Hold’em, la cosa importante è quella di non over-playarle.
Chiudere progetti non nuts
Inoltre, tanti giocatori sono soliti giocare diversi progetti che non siano nuts. La possibilità di vedere un colore contro un altro colore è molto più bassa nel Texas Hold’em rispetto all’Omaha.
In ogni caso, con una quantità così ampia di starting hand nell’Omaha, la possibilità di vedere due giocatori con colore è molto alta. Quindi non sempre è profittevole giocare progetti non nuts.
Negli heads-up, progetti nuts hanno un grande potenziale di vittoria, ma in realtà perdono piatti in una percentuale molto più alta rispetto ai progetti non nuts.
Il Texas Hold’em premia i giocatori speculativi e spingono tanto pre-flop. I giocatori che proveranno questa strategia nell’Omaha si ritroveranno ben presto a perdere tantissimo.
Valutare il board
Non esiste alcuna mano nell’Omaha che in fase pre-flop abbia un netto vantaggio su altre. Quindi la maggior parte dei giocatori tende a guardare il flop senza forzare.
Non appena avrai visto il flop, dovrai valutare la tua mano con maggiore attenzione rispetto a quanto si fa nell’Hold’em. Le due cose che dovrai fare nel giocare strada dopo strada sono la valutazione della tua mano e il calcolo delle mani che potrebbero batterti.
In primis dovrai valutare quali draw e re-draw hai in mano. Per i novizi del gioco, il re-draw è un draw secondario che potrai sfruttare dopo aver visto il flop.
Ad esempio, se avrai ottenuto la scala ma al tempo stesso avrai un progetto di colore, avrai ottenuto un re-draw di colore. Così, dovrai valutare quali altre mani potrebbero avere un re-draw migliore del tuo.
Se inizi a giocare con 10-9-8-7 e al flop cascano 7-6-2, ora ti ritroverai a giocare con una coppia di sette e soprattutto un wrap draw. Parliamo di wrap draw quando abbiamo un progetto per il quale avremo più di 8 carte per vincere.
In questo caso ti basterà un 10, un 9, un 8 e un 5 per vincere. Ma quanti re-draw hai? Nemmeno uno! Il tuo avversario, tra l’altro, potrebbe avere un draw esattamente come il tuo, oppure avere possibilità di chiudere un colore, oppure ancora potrebbe avere già un punto come una doppia coppia o un tris.
Fare le giuste valutazioni
Lo stesso tipo di valutazioni va fatto anche al turn. A questo punto della mano, i giocatori avranno spesso un progetto o un punto già fatto. Tu dovrai fare una valutazione sulla tua mano: hai un draw? Un re-draw? Un punto abbastanza forte?
Nel Texas hold’em, avere al flop una doppia coppia o una coppia con flush draw, è la situazione ideale per spingere. Nell’Omaha, invece, ogni mano va valutata in maniera approfondita in ogni singolo passaggio.
Un gioco di piccoli vantaggi
Chiunque passi dal Texas Hold’em all’Omaha deve essere consapevole che alcuni vantaggi evidenti non esistono più.
Nel Texas Hold’em, mani come la coppia d’assi hanno un gran vantaggio sulle altre, e giocarla è più facile quando il vantaggio è evidente. I migliori giocatori di Hold’em sono quelli che giocano meglio quando la loro supremazia è minore, e non quando è evidente.
Nell’Omaha, il margine è sempre molto ridotto e in molti casi si gioca in situazione di 60/40. Anche le mani che hanno tanti out per essere vincenti sono dominanti come potrebbe sembrare.
Ad esempio, se ti ritrovi con un draw in cui hai ben venti carte per vincere, un giocatore di Texas Hold’em potrebbe pensare di avere l’80% di possibilità di vincere. Tuttavia, nell’Omaha non funziona così.
Ogni giocatore con una coppia superiore porterà il tuo wrap draw al 73% di chances. Qualora l’avversario abbia un tris, le chances scendono al 54%: dunque si passerebbe dall’essere favoriti al giocare praticamente un coin flip.
Piccoli margini = altalena continua
Una volta che il margine e soprattutto i vantaggi nell’Omaha sono ridotti, vedrai una costante altalena nel tuo bankroll. In questo caso, subentra una buona dose di fortuna.
Sul lungo termine riuscirai a venirne a capo, ma le situazioni di ‘swing’ sanno essere brutali. Un bravo giocatore è quello che riesce a venire fuori da situazioni delicate, magari forzando talvolta ma sempre giocando sotto controllo.
Come detto, usare la strategia del Texas Hold’em nell’Omaha porterà facilmente al fallimento. Due giochi che sembrano simili, ma in realtà ci sono grandi differenze nel modo di giocare, nelle odds e anche nella mentalità.
Per quante situazioni molto simili ci siano tra le due varianti, come ad esempio la capacità di lettura degli avversari, molti concetti validi nell’Hold’em alla lunga faranno perdere tanti soldi nell’Omaha.
Quindi che tu voglia crederci o meno, l’Omaha non è una versione a quattro carte del Texas Hold’em. È un gioco a sè, e va imparato in quanto tale.
3 Consigli Essenziali da Imparare per una Buona Strategia di Omaha
1. Non cercare di gonfiare subito i piatti
Uno degli elementi del PLO che attrae più giocatori è il fatto di poter tenere sotto controllo l’entità dei piatti. In molti casi, i giocatori possono entrare in gioco spendendo poche chip e vedendo tanti flop.
Così molti giocatori hanno le odds per poter entrare nei colpi giocando con mani speculative, che sicuramente non utilizzerebbero se mantenessero il ‘credo’ del Texas Hold’em.
Una benedizione, senza dubbio, ma a volte anche una maledizione. Tutto dipende dal livello di aggressività degli avversari e dai loro stack. Per quanto la mole di chip presenti nel piatto possa essere piccola pre-flop, dal flop in poi potrebbero anche arrivare una serie di puntate e rilanci.
Se ad esempio il pot pre-flop sarà di 10 euro, al flop un giocatore potrebbe puntare 10 euro, un altro potrebbe rilanciare fino a 20 e magari si potrebbe assistere a un ulteriore raise da 40 euro.
Lo stesso potrebbe accadere anche pre-flop, magari con un raise da 8 euro da early position. Il big blind potrebbe 3-bettare a 16 euro e qualcun altro potrebbe alzare ulteriormente l’asticella, fino a 32 euro.
Sono questi casi in cui i piatti nell’Omaha diventano decisamente più grandi rispetto al No Limit Hold’em.
2. La posizione è ancor più importante
La posizione è importante nella tua strategia per giocare Omaha, più che in ogni altra variante. La ragione è legata al fatto che, ad esempio, delle bet size molto piccole possono dare molte più informazioni di quanto non accada nel Texas hold’em.
Se ti trovi in late position e prima che tocchi a te sono avvenuti diversi rilanci, la decisione da prendere sarà molto più semplice rispetto a una mano di Hold’em, visto che nell’Hold’em c’è un fattore di aggressività superiore rispetto al PLO.
Nell’Omaha, i giocatori puntano in base al valore potenziale della propria mano, così da ritrovarsi con un piatto già abbastanza grande nel caso in cui venga chiuso il proprio progetto.
Giocare in early position potrebbe essere molto costoso. In primis perchè potrai fare raise solo per l’intero piatto, e poi perchè non ci sono mani che pre-flop sono nettamente favorite su altre, come invece accade nel Texas Hold’em.
Giocare fuori posizione potrebbe dunque essere molto costoso, oltre a indurti a spendere tante chip per una mano che, alla fine, potrebbe non svilupparsi come vorresti.
Infine, fai attenzione al tuo range di apertura in late position. Le mani inferiori tendono a essere molto più costose nel PLO, quindi bisogna fare massima attenzione.
3. L’autocontrollo è fondamentale
Un elemento importante per la tua strategia per giocare Omaha riguarda il controllo da esercitare sul tuo livello di gioco. Ad esempio, ai tavoli cash game a bassi livelli si potranno trovare giocatori aggressivi oppure chiusi. Il modo in cui riuscirai a modificare il tuo gioco potrebbe incidere in maniera pesante sul tuo profitto a lungo termine.
Nei tavoli molto aggressivi, è decisamente appropriato giocare in maniera un po’ conservativa, o comunque tenendo a bada l’entità dei piatti. Ad esempio, contro un giocatore molto aggressivo è fondamentale tenere il piatto basso pre-flop, così da avere maggiori pot odds.
Quando ci sono tanti raise e re-raise pre-flop, l’obiettivo è quello di attaccare i giocatori più ricchi. Nel caso in cui tu abbia mani molto forti, come AAKK o AAKQ, cercherai di isolarti il più possibile contro pochi giocatori, magari contro uno solo.
In un tavolo in cui si limpa spesso, ci sono diverse opzioni. Puoi provare a raisare in maniera maniacale oppure puoi provare ad entrare in piatti con più giocatori possibili, ma anche con il maggior profitto potenziale. Sarà divertente giocare mani come prevedono ad esempio gli assi e altre carte suited.
Concentrati dunque su mani con tanti avversari e con un buon valore potenziale, specialmente con eventuali draw nuts. Spesso arrivano delle puntate dai giocatori che chiudono certi progetti, e quando a chiuderli sei tu vorrai sempre ottenere il massimo valore possibile.